martedì 15 maggio 2012

Ladri di biciclette

La prima bici che ho portato a Bologna è stata la Legnano verde menta di mia madre. Trasportata in treno da Brescia, come poi avrei fatto anche con tutte le altre per non alimentare il mercato di bici rubate di via Zamboni. Aveva le leve del cambio sulla canna, il telaio a coda di rondine e il paracatena cromato. Penso che negli anni '80 dovesse avere un che di futuristico. Me la rubarono dopo circa un mese, in via delle Belle Arti.


La seconda bici era una Bianchi nera, recuperata da mio nonno non so dove e aggiustata con pezzi di scarto. Aumentai spessore della catena e attenzione, e riuscii a usarla per più di un anno. Poi me la rubarono sotto casa.


La bici seguente era un piccolo capolavoro del riciclo. Telaio e ruote della BMX di mio fratello, sellino da passeggio e un tozzo manubrio creato saldando due tubi di metallo. Dopo poco tempo i vari pezzi iniziarono a perdere coesione, ma perlomeno nessuno sembrava intenzionato a rubarmela, tanto che la tenni per quasi tre anni. Alla fine dovetti disfarmene, prima che mi cadesse a pezzi pedalando.


La quarta bici era il mio orgoglio. Una Holland verde scuro, con cestino di vimini nero. Elegantissima. La legavo con due catene, e la trattavo con grande cura. Durò circa due anni. Poi, preso da un'eccessiva sicurezza, la lasciai per cinque minuti slegata nel cortile interno dell'Oratorio di Santa Cecilia. Ovviamente sparì.


Passai a una mountain bike vinta coi punti del supermercato. Era piena di adesivi, scritte e terrificanti sfumature fosforescenti. La ridipinsi nel tentativo di renderla meno tamarra, ma il risultato fu decisamente scarso. Inoltre era anche piuttosto scomoda, quindi fui quasi contento quando me la rubarono, dopo pochi mesi.


L'ultima bici è stata un'altra Holland: bordeaux, con cestino di metallo. Nel tempo gli ho fatto varie riparazioni (blocco dei pedali, freni, copertoni) per tenerla sempre perfetta, e filava che era una meraviglia. Legata sempre con due catene. È durata circa tre anni, e iniziavo quasi a darla per scontata. Poi, la settimana scorsa, è scomparsa in zona ghetto ebraico.


Sei bici in dieci anni. Bologna tu sia maledetta.

2 commenti:

  1. Ho vissuto 20 anni a bologna e mi sono sempre mosso in bici. Ne ho avute diverse e le ho sempre cambiate solo perchè erano giunte a "fine carriera". Non me ne hanno mai rubata neanche una e non credo che si tratti di fortuna, ma semplicemente perchè ho cercato di rispettare 3 regole fondamentali. 1) stare sempre molto attenti a come si lega la bici. 2) assicurarla sempre a qualcosa di "fisso" (cartelli, pali, inferriate etc.) 3) Cambiare spesso il tipo di lucchetto, quando inizia a diventare un pò datato e usurato dalle intemperie e dall'utilizzo, uno nuovo è sempre la scelta migliore, ma soprattutto la spesa minore ;-)

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  2. Negli ultimi 3 anni mi hanno rubato 3 bici, sempre tra settembre e ottobre.
    La prima, una mountain bike scrausa, era legata con un pessimo lucchetto. Sparita in via rizzoli, ma non l'ho protetta bene.
    La seconda, una gialla bellissima per quanto particolare, gialla, con il manubrio gigante come se fosse un chopper. Convinto che fosse sicura per il suo essere unico (ah, se me la rivedo per strada la riconosco subito!). Era protetta con una catena di notevoli dimensioni. Catena tranciata un sabato pomeriggio al DLF.

    La terza era una bici molto bella, presa per 50€ da un signore su bakeka.it. Catena di livello superiore. Sparita una sera in via montegrappa.
    Che tu sia maledetta, bologna.

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